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Storia velocipede

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L’età dell’oro della bicicletta, il mezzo di trasporto che cambiò il mondo

Da veicolo da passeggio per le classi più abbienti alla fine del XIX secolo, la bicicletta si diffuse nei decenni successivi come strumento di lavoro ed efficiente mezzo di trasporto urbano.

 

Velocipede, secondo l’accezione comune, è il nome attribuito agli antenati dell’odierna bicicletta. Tale è anche l’interpretazione di vari vocabolari

La draisina

Nel 1817 Karl von Drais brevettò in Germania il primo veicolo a due ruote a propulsione umana, la Laufmaschine(macchina per correre), popolarmente nota come draisina, l’antenata delle attuali biciclette. Il veicolo in legno era spinto da una lunga falcata del ciclista, che aveva uno schienale per sostenere il petto e le braccia. Un manubrio monoblocco consentiva un controllo precario della ruota anteriore. Questa trovata divenne molto popolare nei decenni successivi. La fotografia qui sopra, scattata nel 1896, ritrae un uomo sulla sua draisina vestito con abiti di fine secolo.

Come cavalli al galoppo

La draisina permetteva di percorrere più di 13 chilometri all’ora, ma era difficile da maneggiare e particolarmente faticosa nelle salite. Il passo successivo fu l’aggiunta di pedivelle e pedali direttamente sulla ruota, che ridussero notevolmente lo sforzo e aumentarono il comfort. Negli anni sessanta dell’ottocento se ne potevano vedere diverse, a pedali, passare per le strade di Parigi «come cavalli al galoppo», secondo una descrizione dell’epoca. Seguirono miglioramenti, tra cui l’aumento del diametro della ruota anteriore, che consentiva di coprire una distanza maggiore con ogni pedalata. Questo portò alla comparsa di biciclette con una ruota motrice esageratamente grande, come quelle raffigurate nella fotografia qui sopra, scattata a Boston negli anni ottanta del XIX secolo.

La nuova moda della passeggiata in bicicletta

Negli anni ottanta del XIX secolo s’iniziarono a vendere le prime biciclette nelle forme con cui le conosciamo oggi. La catena collegata alla ruota posteriore e gli pneumatici in gomma fecero sì che la guida fosse finalmente piacevole e sicura. Da lì nacque una vera e propria moda delle bici, soprattutto tra le classi più agiate. L’escursione in campagna con la bicicletta diventò un passatempo tipico della società mondana, come si può osservare nella fotografia del tedesco Nicola Perscheid, scattata intorno al 1900. Un uomo e due donne, tutti vestiti secondo i dettami della Belle époque, conversano in una pausa della loro passeggiata accanto alle lussuose biciclette. In quelle delle donne la ruota posteriore è protetta da una rete metallica affinché le gonne non rimangano incastrate nei raggi.

 

 

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