Il Governo prepara le accise per i veicoli elettrici
La progressiva elettrificazione porterà a una riduzione del gettito delle tasse provenienti dai carburanti, per questo il Governo sta pensando a un piano per “spremere” i veicoli a batteria
Anche gli elettrici dovranno pagare
Per quanto in difficoltà (i dati sulle vendite sono chiarissimi), i veicoli elettrici sostituiranno di qui ai prossimi anni quelli alimentati a diesel e benzina, almeno in alcuni presi europei. Un vantaggio (ancora da verificare) dal punto di vista ambientale, ma un problema di non poco conto da quello strettamente economico. Considerando che, tra imposte dirette (iva al 22%) e imposte indirette (le solite accise), lo Stato guadagna dai carburanti circa il 60% di ciò che paghiamo alla pompa quando facciamo rifornimento, la progressiva scomparsa dei motori termici obbligherà per forza di cose il governo a “recuperare” il denaro perso attraverso l’elettrico. Come? Tassandolo, ovviamente: “Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha già iniziato a lavorare su questo punto – ha chiarito il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti all’Automotive Dealer Day a Verona -. Bisogna considerare l’aggiornamento della normativa europea sulla tassazione dei prodotti energetici” ha detto il ministro, ricordano “l’effetto che avrà l’elettrificazione sullo spostamento delle accise del carburante alle nuove forme di alimentazione”. In pratica, il governo sta pensando a un piano per introdurre le accise sui veicoli elettrici per non perdere quei fondi che oggi recupera da benzina e diesel e che andranno persi con la progressiva elettrificazione. Secondo i dati disponibili il carico fiscale sull’auto è stato nel 2022 pari a 71 miliardi di euro, di cui 31,9 derivanti dai carburanti, 55 miliardi dalle spese di utilizzo del veicolo e 12,3 miliardi dall’Iva su manutenzione, ricambi e pneumatici.
Quanto valgono le accise?
Secondo un rapporto della società energetica ACEA (ve ne parlavamo qui) nel 2022 l’Italia era il paese europeo con le più alte accise sul gasolio e il secondo per quelle sulla benzina. Peggio di noi solo i Paesi Bassi con 0,824 euro per litro di verde. Seguono in terza e quarta posizione la Finlandia (0,721 euro) e la Grecia (0,7 euro). I più fortunati sono Malta (0,359 euro), Polonia (0,359 euro) e Ungheria (0,347 euro).