“Quello che manca è un coordinamento delle politiche urbane. Il coordinamento interministeriale, il Cipu, non è mai riunito dal 2022 in avanti”, così Enrico Giovannini, ex ministro delle infrastrutture e dei trasposti e direttore scientifico Asvis, nei giorni del dibattito sulle zone 30 con il tavolo di confronto aperto tra i sindaci e il ministro Salvini. Una via obbligata quella verso città a velocità ridotta, dice Giovannini, “credo proprio di sì, io ho visitato recentemente Bilbao che è città a 30 all’ora. Ed è una differenza che cambia proprio la distribuzione dello spazio tra i pedoni, i ciclisti, gli automobilisti. Ovviamente Bilbao è dotata di una straordinaria rete di servizio pubblico. Ma non basta”. Secondo i dati di go-mobility il traffico non solo è aumentato ma ha superato i livelli pre pandemici del 2019 perché chi è tornato a muoversi prende meno i mezzi pubblici. Traguardi da riconquistare, buone abitudini da ritrovare? Una delle conseguenze è che, con più traffico, diminuisce anche la velocità media degli spostamenti che nei capoluoghi cala in media del 7%. A ‘frenare’ Bologna zona30 (del 12.5%) ma anche Palermo (-8,4%), Milano (-7,5%), Torino (-6,9%) Roma (-6,2%). Quando i fatti superano le norme: anche senza mettere cartelli di limite del limite a 30all’ora se siamo in coda andiamo più lenti. E noi Facciamo i conti…
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