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La gestione dei RAEE in Italia

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Cosa sono i RAEE

Con la sigla RAEE si indicano i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (in inglese e-waste derivante dall’acronimo di Waste of Electric and Electronic equipment-WEEE) ossia ciò che rimane di apparecchiature che per un corretto funzionamento hanno avuto bisogno di correnti elettriche o di campi elettromagnetici e che sono state progettate per essere usate con una tensione non superiore a 1.000 volt per la corrente alternata e a 1.500 volt per la corrente continua. Queste apparecchiature dette anche AEE, incluse tutte le componenti e i materiali di consumo che ne costituiscono parte integrante, diventano rifiuti quando soddisfano alla definizione di rifiuto del D.lgs. 152/06 e ss.mm.ii.fondata sul concetto del “disfarsi”. I RAEE si dividono in domestici e professionali a seconda che siano originati da nuclei domestici o da attività commerciali, industriali, istituzionali e di altro tipo. (ulteriori informazioni nel sito di ARPA Veneto)

Quanti RAEE raccolti

Nel 2022, sono state raccolte in Italia circa 360mila tonnellate di RAEE, pari al 34% dell’immesso al consumo. Una percentuale in calo rispetto al 2021, con un obiettivo europeo al 65% dal 2019. Occorre invertire la tendenza perché molti RAEE sfuggono ancora ai canali ufficiali: sono necessarie politiche mirate, dai controlli alle sanzioni per mancato rispetto dell’obbligo di ritiro, alle iniziative informative per aiutare i cittadini a conferire correttamente i loro rifiuti da AEE. Va adeguata anche la capacità di trattamento per evitare che lo sviluppo delle raccolte ci porti poi a dipendere da impianti localizzati in Paesi esteri.

Guardando ai dati del Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE), nel periodo 2019-2021, si è assistito ad un progressivo incremento dei volumi di AEE immesse al consumo: una crescita di 378mila unità, pari ad un aumento del 27% nel 2021 sul 2019. La media del triennio 2019-2021 è pari a 1,6 milioni di ton all’anno, dato che funge da riferimento nella determinazione del tasso di raccolta. Questa cifra si riferisce tanto a dispositivi per uso professionale che domestico, con i secondi a farla decisamente da padroni (con oltre il 70% del totale). A leggere i numeri, l’Italia sta facendo passi indietro: dal 36,5% nel 2020, al 34,6% nel 2021 e al 34% nel 2022. (ulteriori dati sui RAEE nel sito del Centro di Coordinamento RAEE)

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